GELA, la distesa di cotone più grande d’Europa

10 Giugno 2019
gela antica, notizie

La piana di Gela era la zona con maggiore produzione di cotone in Europa, fino agli anni ’60.

I bianchi campi di cotone hanno sempre colpito i forestieri perché questa coltura era praticata solo a Gela.

Da questa candida pianta, si ricavavano ottime fibre per i tessuti e dai suoi semi, olio per i saponi.

“L’Oro biancodi Gela era una pianta bassa che veniva raccolta ogni otto giorni per circa un mese.

A settembre cominciava la raccolta e poiché il pagamento del lavoro andava a chili, molti ragazzi e uomini si recavano sul posto di lavoro prima dell’alba per raccoglierne il più possibile.

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Nel pomeriggio il cotone raccolto veniva trasportato sui carretti e poi veniva scaricato nei magazzini del padrone.

Spesso per velocizzare i tempi, il cotone veniva raccolto ancora con le bucce che poi venivano levate dalle donne in paese.

Talvolta dei ragazzini rubavano dai carretti il cotone per poi venderlo a basso costo.

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A volte, in mezzo al cotone si seminava il sesamo, (“a ciciulena”) che maturo, veniva tagliato, fatto asciugare al sole e poi usato per fare il torrone o per decorare e rendere più buono il pane, specie quello fatto per “S. Antonio”.

Purtroppo questa è un’attività ormai scomparsa… Per cui la storia della pianta del cotone gelese è affidata solo a vecchie fotografie o ai ricordi degli anziani. Erano molti gli usi del cotone a scopo decorativo, soprattutto durante il Natale in cui si usava creare un piccolo altarino di cotone davanti le finestre di casa, in cui si era soliti riporre “il bambinello”.

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Per le foto si ringrazia E. Sala

6 commenti in “GELA, la distesa di cotone più grande d’Europa

  1. Angela
    10 Giugno 2019
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    Nell’articolo ci sono due imprecisioni :il cotone non veniva coltivato solo a Gela ma anche a Niscemi. La raccolta iniziava alle prime luci dell’alba e si concludeva non di pomeriggio ma appena il sole diventava cocente. C’era una ragione ovviamente :l’involucro fino a quando conservava l’umidità della notte permetteva di estrarre la bambagia intatta po’, i diventando più asciutto, si spezzettava sporcandola.

  2. Piero Arrigo
    12 Giugno 2019
    Rispondi

    Peccato aver abbandonato questa coltivazione così come quella della canapa nella piana di Noto. Io pianto il cotone per uso privato ed i semi li ho trovati in Olanda!!!

  3. Barbara Ceschi
    16 Giugno 2019
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    Sarebbe stato più interessante se ci fosse stato un minimo di approfondimento in questo articolo. Un aspetto fondamentale della coltivazione del cotone: i pesticidi. Questa è la coltura che più ne usa al mondo. Quindi: questa coltura
    1. quanto è estesa? 2. come viene coltivata? 3. Come viene poi lavorata?
    Rimango in attesa

    • 17 Giugno 2019
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      Buongiorno Barbara.
      È difficile dare informazioni così dettagliate dal momento che quella del cotone è una pratica ormai andata persa ma speriamo di soddisfare le curiosità dei nostri lettori nei prossimi articoli con ulteriori approfondimenti. Grazie

  4. Pietro
    6 Gennaio 2020
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    Anch’io da ragazzo, durante la pausa scolastica, sono andato a raccogliere il cotone per conto dei “massari” (proprietari terrieri), in una giornata di lavoro si riusciva a guadagnare lire 100/120, avevo c.ca 9/10 anni!

  5. Rocco Morello
    7 Gennaio 2020
    Rispondi

    Questa e la mia storia del cotone, avevo 6 o 7 anni, anche io con altri ragazzi andavamo a prendere il cotone e andavamo a venderlo per 15 o 20 lire. Dopo allo stesso tempo sono andato a lavorare nello stabbilimento di Liardi, della mattina alla sera per 2 quili di pane. Liardi e stato sindaco di Gela. QUESTA E LA MIA STORIA.

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