Covid nei visoni, “L’Italia deve essere parte della soluzione: stop agli allevamenti”

Al via online la campagna di sottoscrizioni per tutelare tutti gli animali

Situazioni a rischio anche nel nostro Paese, dopo la mutazione del virus rilevata in Danimarca,
che ha portato all’abbattimento di centinaia di migliaia di animali da pelliccia

Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International,
“Il Governo si assuma la sua responsabilità, siamo il fanalino di coda in Europa”

“L’Italia può e deve essere parte della soluzione del problema. Permettendo l’allevamento di visoni, stiamo contribuendo all’immensa sofferenza di decine di migliaia di animali ogni anno e offrendo l’ambiente ideale per lo sviluppo e la diffusone di agenti patogeni virali”. E’ quanto afferma Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International (HSI), l’unica organizzazione attiva a livello locale e internazionale per proteggere tutti gli animali – in natura, nei laboratori, negli allevamenti e in ambiente domestico – con campagne globali e attività sul campo in più di 50 paesi.

A seguito della crisi sanitaria che ha travolto gli allevamenti di visoni da pelliccia in mezza Europa, a partire da Danimarca e Olanda, costrette ad abbattere migliaia di capi contagiati da Covid19, è allarme anche nel nostro Paese. “Dopo il primo caso accertato in Italia – prosegue Pluda – è ora che il Governo italiano si assuma la sua parte di responsabilità, nell’interesse degli animali e della salute pubblica. Siamo il fanalino di coda in Europa, mentre molti paesi come l’Austria, la Slovenia, il Regno Unito hanno vietato gli allevamenti di animali da pelliccia e molti altri, ad esempio la Germania, li stanno eliminando gradualmente”.

Ad evidenziare la gravità della situazione il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC): il nuovo rapporto Rapid Risk Assessment: Detection of new SARS-CoV-2 variants related to mink, evidenzia le potenziali implicazioni che l’evoluzione del virus nel visone comporta per la diagnosi, il trattamento e lo sviluppo di vaccini al Covid-19, nonché per l’efficacia di futuri vaccini. “La trasmissione continua di SARS-CoV-2 negli allevamenti di visoni – si legge nel rapporto – può eventualmente risultare in altre varianti preoccupanti”.

“Non possiamo semplicemente aspettare che emerga la prossima pandemia. Di fronte a una situazione di avversione pubblica per le pellicce, quali prodotti non etici e anacronistici – sottolinea Joanna Swabe, Direttrice delle Relazioni Istituzionali per HSI Europe – i Paesi che permettono l’allevamento di animali da pelliccia non possono più giustificare un’industria che minaccia la salute pubblica e costa miliardi in fondi pubblici necessari per la gestione della biosicurezza e per risarcire gli allevatori a seguito degli abbattimenti dei loro animali. I Governi devono porre fine al crudele e pericoloso commercio di pellicce e sostenere gli allevatori nella transizione ad attività più umane, sicure ed economicamente sostenibili. Non ci sarebbe mai stato un lieto fine per i 60 milioni di visoni sfruttati ogni anno per la loro pelliccia; smettere di allevarli è il modo migliore per evitare loro future sofferenze”.

Per portare avanti questa e molte altre battaglie a favore di tutti gli animali HSI ha appena lanciato una nuova campagna di sottoscrizioni online, con l’hashtag #salviAmotuttiglianimali. Da questa settimana dal sito http://www.hsi-europe.org/it/natale/ è possibile effettuare sottoscrizioni mensili, donarle agli amici oppure scegliere regali di Natale sostenibili e solidali con il mondo animale.

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