AMORE E FANTASIA FONTI DI GRANDE DEDIZIONE

Un anziano alpino con la sua fisarmonica ha donato un po’ di felicità alla moglie ricoverata in emergenza Covid

di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)

Ogni azione di vicinanza e solidarietà tra persone è sempre motivo di benessere interiore, soprattutto quando il manifestarsi avviene nei riguardi di chi soffre. E se le persone sono unite da un legame affettivo e di amore ogni sacrificio o dedizione dell’uno verso l’altra, non conosce ostacoli o limiti alla “fantasia” per manifestarlo. In questo periodo di pandemia tali esempi si sono riscontrati un po’ ovunque soprattutto da parte di figli verso i propri genitori ricoverati, ma impossibilitati a far loro visita; mentre altri esempi hanno più volte riguardato coppie di coniugi (spesso anziani), il cui legame è stato interrotto a causa del ricovero di uno dei due, una separazione che a volte può essere superata sia pur virtualmente. Toccante la recente vicenda dell’alpino Stefano Bozzini (81enne) che ha voluto dedicare una romantica serenata alla moglie Carla Sacchi, ricoverata per Covid all’ospedale di Castel San Giovanni (Piacenza), suonando la fisarmonica nel cortile sotto la finestra del nosocomio piacentino. L’improvvisa dedica tanto plateale quanto originale ha voluto suggellare ulteriormente quell’amore, poi di li a poco spezzato dal male che ha portato via la donna. Quelle note musicali hanno rievocato gli anni trascorsi insieme per lunghi decenni, e che forse nemmeno il conflitto mondiale ha turbato e tanto meno interrotto; melodie di una volta, quelle ricche di sentimento e genuinità, magari motivo di conquista che gli anni a venire hanno premiato. Una coppia come tante quella di Stefano e Carla, si direbbe, e come tante divise da quel malefico invisibile nemico; un destino al quale uomini come l’ardito alpino piacentino non si è piegato, come ha voluto dimostrare facendo vibrare la sua testiera. Note che la moglie ha fatto appena in tempo ad ascoltare dietro la finestra di un reparto, avvolta dai ricordi dei tempi passati a coronamento di un sogno durato una vita. Ed ecco che l’amore e la fantasia dell’uno verso l’altra non ha mai cessato di esistere scrivendo una, sia pur breve, pagina che ha commosso i frequentatori dei social e dei mass media e che tutti possiamo leggere non senza commozione, perché quando si vuol bene nemmeno un virus può alienare un sentimento forte come l’amore intensamente vissuto sino alla fine…. «In quella serenata sotto la finestra dell’ospedale – ha sottolineato ai mass media Patrizia Barbieri, sindaco della cittadina piacentina – abbiamo conosciuto l’amore nella semplicità e nell’immediatezza del suo linguaggio universale… Non aver paura di mostrarsi vulnerabili, di manifestare ciò si prova». Anche questo breve invito ci esorta a volersi sempre bene, e lo si può manifestare in ogni circostanza… anche facendo vibrare i tasti di una fisarmonica. E questo, come altri, è uno spaccato della nostra realtà pandemica che dovrebbe entrare nella mente e nell’animo di chi ne è avverso: tanto i cosiddetti negazionisti quanto alcuni (e non sono pochi) incapaci politici-gestori, un coacervo di “disilluminati” ancora troppo lontani da ciò che è razionalmente inequivocabile come la scienza e la ragione stanno dimostrando. Ma per essi c’è bisogno anche di un’ecologia dell’anima.

Foto tratta da Fanpage.it

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