I Giovedì della Poesia: “E fu un attimo…” di Francesco Augello è Il LIBRO da donare a NATALE

“Il giovedì della Poesia” ci offre oggi uno splendido spunto per un dono natalizio che coniughi all’unisono l’emozione del dare a quella del ricevere fino a fonderle in un’unica gioia, come un abbraccio caloroso e accogliente che scaldi il cuore e l’anima. Regalare o regalarsi un libro non è mai obsoleto anche nel nostro tempo ipertecnologico, anzi, è un atto altamente rivoluzionario soprattutto se questo è realizzato in carta riciclata nel pieno rispetto dell’ambiente. Il libro di cui vi parliamo è una silloge scritta dal professor Francesco Augello. Già ospite nelle nostre pagine con diverse poesie, questo giovane poeta esprime con le liriche raccolte nel suo libro, un vissuto personale significativo e antesignano rispetto a quello che poi, nel mondo, avrebbero vissuto milioni di persone: l’esperienza del Covid-19, e lo fa filtrando in modo delicato e a tratti ironico la sofferenza che lo devasta fino a sublimarla con i suoi versi. Ne esce un quadro poetico fuori dai canoni da leggere con attenzione e poi rileggere per berne i versi come un sorso d’acqua fresca che mitighi l’arsura dopo una lunga corsa. Del resto, come scrive Augello, “Se è vero che esiste il Creato, la poesia è l’ombra che ne cela l’esistenza, affinché la luce di quell’esistere filtri all’uomo con versi che, affidati al poeta, lo accompagnino nel suo cammino” le sue poesie, quindi, vi accompagneranno non solo in questo Natale ma nei prossimi a venire. (F.L.)
Per voi l‘incipit del libro interpretato da Gianluca Melilli.

Trama

E fu un attimo…

La raccolta è un vissuto, un condensato di emozioni che si snoda all’interno di un flusso di coscienza, di conoscenza. Versi che racchiudono la delicatezza, ma al contempo la sofferenza e uno sguardo attento di chi il COVID-19, il poeta, l’ha vissuto sulla propria pelle, dal gennaio al marzo del 2019, un anno prima rispetto alla denunciata ufficialità dell’evento pandemico. Una silloge che il poeta compone quasi con le lenti di un osservatore terzo, di chi presagisce, osservando il mondo, quanto interiorizzato nella psiche e nel fisico, dettata nel suo cammino compositivo da una leggerezza, da un’apparente semplicità, velando a tratti una sottile ironia socratica, gelante, a cui il poeta, per proprio carattere, si allinea nell’affrontare le diverse tematiche della vita, contro la “pesantezza” dell’umano, del vivere quotidiano, così come in tempo di COVID-19. Una raccolta di diciannove poesie che Francesco Augello concepisce come un profeta, un poeta cieco, Ci piace immaginare che sia stata proprio questa condanna – quella della mancanza di fiato – che, piano piano, ti sembra ti porti a morire, a farlo ridestare nell’arte poetica. L’ossigeno, qualcosa che diamo sempre per scontato, è quell’elemento la cui mancanza è davvero un’assenza notevole, una non-vita. Il fato, dunque, ha voluto che queste composizioni e questo miracolo artistico avvenissero; il poeta non ha scelto, è stato prescelto, da una malattia che molto spesso non lascia scampo ma che, in questo caso, per fortuna, ha lasciato un grande dono, quello dell’ispirazione poetica.

A poco più di un anno, la silloge continua ad essere presente in diverse fiere nazionali, prima tra tutte al Salone Internazionale del Libro di Torino, ma anche la Fiera del Libro di Roma, alla Fiera del libro e del gioco di Venturina. Silloge che alla sua prima presentazione, il 7 agosto del 2021 presso il Castello Chiaramonte di Naro, ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico, evento che ha visto il poeta agrigentino accompagnare piacevolmente in un viaggio oltre la casualità delle cose, in un intimo connubio tra sapere matematico, arte, musica e filosofia, dimostrando come la casualità delle e nelle cose che viviamo, non è detto che sia veramente tale, così come, forse, non è stato un caso se la poesia del prof. Francesco Augello, ha saputo rapire, nel silenzio di una sala suggestiva, una platea numericamente e qualitativamente significativa, per invitare a respirare di poesia e di vibrati versi da leggere una e più volte.

Le liriche sono caratterizzate da una certa estensione e da uno schema metrico che, con coerenza, prosegue fino alla fine della raccolta. Le tematiche trattate sono svariate, ma tutte partorite dal desiderio di discostarsi da tutto ciò che è quotidiano, sterile, pesante, insopportabile dell’esistenza; prevalgono quindi le riflessioni più profonde nelle quali il lettore ha modo di immergersi con prepotenza.

E FU UN ATTIMO…

Generi Romanzi e Letterature » Poesia Editore Kimerik

Collana Karme Formato Brossura

Pubblicato 15/06/2021 Pagine92

Lingua Italiano Isbn o codice id 9788855167956

Disponibile negli store

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NOTA BIOGRAFICA

Francesco Augello (Agrigento, 1973), poeta e saggista, aforista e docente di scienze umane, andragogista con un forte background nella divulgazione informatica e sistemistica che sapientemente lega, da sempre, al mondo della tutela dei minori e delle disabilità. Pedagogista a orientamento clinico-giuridico-tiflologico, interessato alle dinamiche socio-mediatiche, psico-sociali ed educative, in qualità di saggista collabora dal 2004 con diversi editori e riviste scientifiche a trattazione psico-pedagogica.
Nel 2017 ha ricevuto un encomio per i servizi resi nell’interesse dell’Assessorato per il Territorio e l’Ambiente della Regione Sicilia.

6 thoughts on “I Giovedì della Poesia: “E fu un attimo…” di Francesco Augello è Il LIBRO da donare a NATALE

  1. Un collega e un professionista con il quale ho avuto il piacere e l’onore di confrontarmi e di lavorare bene.
    Un grande osservatore delle dinamiche sociali e psicologiche, ma soprattutto capace di fare presa su giovani anche in situazioni critiche.

    Ti rico e ti ricordiamo noi tutti colleghi di Milano con grande affetto.

  2. Stamattina, come ogni mattina, durante i miei 10 minuti di ricerca e lettura di notizie, una simpatica collega mi condivide questo link e mi scrive: te lo ricordi?
    Incuriosita leggo. Io che non sono una nostalgica ho provato un senso di nostalgia per le giornate scolastiche condivise con il prof. Augello. Nel leggere questa bellissima recensione ho condiviso ogni rigo.
    A casa ho una copia di questo libro realmente “fuori dai canoni poetici”, perché le poesie ti rimangono dentro e ognuna invita a rileggerla più volte.
    Il piacere di rivedere in foto e leggere di un collega sempre attivo, instancabile, sempre disponibile e mai superficiale, apparentemente “leggero” e capace di accorgersi delle minime difficoltà, ma soprattutto capace di ridare un senso alle giornate meno belle, e per molti di noi, in una scuola sempre più in affanno, è stato così.
    Pronto ad ascoltarti e a farti riflettere sul senso del nostro lavoro e non solamente, e molte, moltissime sue parole le porto con me. Mi dispiace non saperlo ancora qui a Milano.

  3. Bellissima silloge, lo scorso anno ne presi una copia alla fiera di Torino. Mi colpii molto l’immagine di copertina. Avevo sentito giorni prima la pubblicità in un centro commerciale e quei versi li avevo da subito riconosciuti sfogliando qualche pagina del libro.

  4. Ne cercherò una copia, questa recensione mi ha fortemente incuriosita.
    Ho trovato un paio di poesie dello stesso autore, ha uno stile davvero particolare.

  5. Davvero emozionanti i versi del dott. Augello. Ho letto dalla prima all’ultima pagina; le poesie si susseguono in un vortice che ti avvolge e coinvolge. Fanno da coreografia ai vari testi poetici delle spettacolari tavole pittoriche dell’artista Iacono Dinella. Consigliatissimo e graditissimo come regalo personale e per gli amici.

  6. Ho conosciuto il professore Augello ad un seminario, si parlava di psicologia e legalità, i suoi interventi da vero animatore della cultura facevano ben capire che era una persona molto interessante, un uomo che sapeva andare oltre le semplici parole e un eccellente professionista, ma solo ora leggo di altre sue qualità e passioni.

    Complimenti professore
    Quest’anno il suo libro sarà un regalo che destinerò a me stessa.

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