L’ESSERE E IL MERITARE A CONFRONTO

Foto tratta da Fanpage

L’eccessiva considerazione per il raggiungimento di determinate competenze e ruoli non sempre è giustificata. I mass media  a volte “complici” con la scusante della notizia.

di Ernesto Bodini (giornalista e opinionista)

Quanto valore può avere l’esibizionismo e soprattutto l’essere osannati dai propri simili per avere raggiunto un traguardo in qualunque contesto sociale? Indubbiamente molto, soprattutto da quando i mass media si sono intensificati per quantità numerica e di mezzi di comunicazione. Ma a mio avviso molto dipende anche dagli interessati ambiziosi che offrono volutamente la loro immagine, sia essi non ancora noti al grande pubblico sia quelli già famosi a cominciare da tutte le star: politici, attori, cantanti, sportivi, e persino conduttori televisivi. Per esempio, forse è normale per la collettività osannare (anche all’eccesso) un presidente della Repubblica appena rieletto, come l’attuale francese Emmanuel Macron (classe 1977), tanto per citare l’attualità. Ma obiettivamente questi esempi si perdono nella notte dei tempi, e in quasi tutti umiltà e sobrietà sono doti che non li hanno nemmeno sfiorati: indubbiamente è tutto lavoro per i mass media, ma ciò non toglie che anche questi ultimi sono in qualche modo “responsabili” di cotanto esagerato clamore e, questo effetto, si manifesta anche in soggetti molto meno importanti… Ora, so bene di riconfermarmi anticonformista, ma questo mio modo di intendere mi induce a dedurre che l’eccessiva visibilità, specie se riguarda persone con poteri e di comando verso il prossimo, rende sempre più distanti gli uni dagli altri. Inoltre, si è potuto appurare che in non pochi casi persone elevate sul podio della notorietà, nel tempo hanno deluso (e deludono) ogni comune aspettativa; si prenda ad esempio un certo numero di politici, imprenditori, volontari, appartenenti al Clero, etc. È pur vero che “fare le pulci” al nostro prossimo è poco cristiano e, per certi versi, anche poco etico; ma è altrettanto vero che il non voler analizzare (o sottovalutare) questi comportamenti sociali, significa screditare determinate persone il cui valore ha più significato proprio perché “più occulto”, e quindi maggiormente più meritevole non della notorietà ma della considerazione umana… quella interiore!

In effetti sono non poche le persone che nel corso dei secoli sono rimaste sconosciute in vita, e il più delle volte considerate post-mortem; una sorta di “resurrezione” che le colloca nell’Olimpo dei più “veri” e degni di risiedervi, come ad esempio i Santi e i martiri… e proprio per questo  menzionati dopo la loro dipartita. Infine, mi domando: cosa spinge l’essere umano a formare quella oceanica folla tesa ad osannare un loro simile che credono essere un “Idolo” riconoscendogli determinati poteri? Pur non volendo fare paragoni impropri, ovviamente, la  “realtà hitleriana, e quella più attuale putiniana” insegnano, nonostante l’esempio dato da quei personaggi che hanno speso la propria esistenza a beneficio dell’umanità, e quasi mai hanno avuto altrettanto seguito, come ripeto, politici, despoti, artisti, etc. (classico a mio dire, è l’esempio dei missionari). Nel corso degli anni abbiamo potuto fruire di grandi progressi scientifici, in particolare nell’ambito della scienza medica e quindi a tutela della nostra salute e, a questo riguardo, una gran parte di essi non è stata portata in evidenza pubblica, se non addirittura dimenticata… Ad esempio, sono poche le Facoltà di Medicina che insegnano la storia della sua evoluzione, peraltro ricca di protagonisti che, a costo zero e a rischio della propria salute e in taluni casi anche della vita, hanno reso all’umanità i risultati del loro sapere e del loro lavoro; per non parlare dell’improprio riconoscimento del Nobel per la Pace ad alcuni capi di Stato, il cui operato non certo rientrava nel concetto filantropico, ma in quello meramente istituzionale… Del resto sono in troppi oggi quelli che guardano le persone dall’alto, mentre dovrebbero imparare a guardarle dal basso.

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